lunedì 10 settembre 2007

Una giornata diversa, anzi … “diversamente abile” !

Nel mese di marzo la mamma di Elena è stata chiamata dall’associazione AIAS a trascorrere un paio di ore con gli alunni della classe 4. (specializzazione in operatori socio assistenziali) dell’Istituto Professionale per i Servizi Commerciali e Turistici “Claudia de’ Medici.
Pubblicato sul “Trullallero” del mese di marzo 2007, mensile dell’AIAS, Associazione Italiana Assistenza Spastici, Sezione di Bolzano, presso la quale Elena ha praticato musicoterapia e presso la quale la mamma di Elena collabora.

“Nel corso del progetto di educazione e sensibilizzazione organizzato dall’AIAS siamo state chiamate a presentare la nostra esperienza di vita in qualità di mamme di ragazzi diversamente abili. Non ci ha per nulla spaventate la pioggia ed il freddo di quella mattina, perché avevamo un messaggio importantissimo da trasmettere agli alunni classe 4. (specializzazione in operatori socio assistenziali) dell’Istituto Professionale per i Servizi Commerciali e Turistici “Claudia de’ Medici” di Via San Quirino a Bolzano. Con il sostegno - quale moderatrice - dell’educatrice Anna Sini e supportate da una numerosa documentazione fotografica abbiamo desiderato ripercorrere, a partire dal matrimonio e dalla gravidanza dei nostri figli, la storia dei nostri ragazzi.
Elena ha tre anni ed è affetta da un grave ritardo psico-motorio in epilessia migrante parziale dell’infanzia. Nata apparentemente sana, Elena ha trascorso molti mesi in terapia intensiva. Ora frequenta il primo anno di scuola materna. Mirko ha 16 anni ed è affetto da Sindrome di Down: frequenta la terza media ed è iscritto per il prossimo anno al Liceo Artistico G. Pascoli, indirizzo grafico – visivo. Mirko è uno sportivo sfegatato: ama il ciclismo ed il motociclismo e a casa sua si mangia letteralmente “pane e Valentino Rossi …”.
Quella di mercoledì 07.03.2007 alle scuole professionali Claudia de’ Medici è stata una bellissima occasione per poter presentare in sintesi l’esperienza con i nostri ragazzi e cercare di trasmettere in modo chiaro e inequivocabile, oltre alle nostre sensazioni, il bisogno che le mamme di figlioli “diversamente abili” provano nei confronti degli operatori che li assistono in ambito scolastico o del volontariato. Preparazione e competenza al posto di pietismo e commiserazione, onestà, impegno e positivismo invece di smancerie, compatimento e negatività è il messaggio che in sintesi abbiamo voluto chiaramente trasmettere agli alunni della 4. classe dell’Istituto Professionale per i Servizi Commerciali e Turistici “Claudia de’ Medici. Michela Cattoi Angeli, mamma di Elena e Manuela Z., mamma di Mirko”.

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