domenica 9 settembre 2007

Terapie, stimolazioni e giochi a casa - gennaio 2006


Gennaio 2006 (25 mesi - 2 anni):
Sono molteplici le occasioni che si presentano ora ad Elena per stimolare la sua curiosità ed innescare così il meccanismo del gioco. L’elemento fondamentale - scopo di un anno di terapie - è stato raggiunto e diventa così la base di partenza per il suo futuro: Elena guarda ciò che tocca e tocca ciò che guarda. Così facendo terapie, giochi e stimolazioni hanno più significato ed effetto.

Elena ha elaborato un nuovo modo di manipolare i piedi: quando è sdraiata se li tocca in continuazione, tirandosi l’alluce con il pollice e l’indice.
Ora “sonda” tutto ciò che le passa a portata: con la mano sinistra gratta sul gioco, mentre con la destra lo afferra utilizzando sempre il pollice e l’indice.
In particolare Elena ama toccare i visi delle persone care che le stanno vicino grattando le guance, infilando le dita nel naso e nella bocca, afferrando il naso e le labbra e tirando con forza.
Accompagna la fase di “studio” con versi di approvazione. Sembra poi capire quando le si dice “fai cara alla nonna”: Elena allunga la mano verso il viso e fa una serie di carezze.


Durante i pasti Elena ama afferrare e giocare con il proprio bavaglino: ne solleva un’estremità, lo gira e lo rigira guardandolo in ogni sua posizione. Quando il gioco non è più di suo gradimento Elena afferra il cucchiaino pieno di pappa e lo strappa di mano alla mamma, facendolo roteare e combinando un gran macello.
In occasione del S. Natale Gesù Bambino ha portato ad Elena un mangiacassette con alcune melodie; quando ascolta la musica è generalmente seduta sul suo seggiolone. Elena guarda con attenzione il mangiacassette, lo tocca in tutte le sue parti e quando inizia la musica si ferma ad ascoltare e lo guarda con grande intensità e concentrazione. Quando riconosce una canzone in particolare cerca nello sguardo della mamma un cenno di consenso ed emette dei versi di approvazione, “tirando”, allungando e sbatacchiando le gambe.


Elena manifesta una particolare passione per tutto ciò che è filiforme, come – ad esempio – la catenella che unisce il succhiotto della bambola al vestito.
Anche il guinzaglio del cagnolino di peluche, la catena di perle decorative dell’albero di Natale ed il cavo del microfono del mangiacassette sono giochi – impensabili !! - particolarissimi che stimolano una grande curiosità ed attenzione in Elena. Non si crede mai a sufficienza quanto le cose più semplici siano spesso anche le più affascinanti !


Quando Elena era ancora nella pancina della mamma ha ricevuto in regalo una bambola simile al “Cicciobello”. Essa funziona con le pile e quando viene attivata compie una serie di imitazioni: ride, gorgheggia, succhia, beve dal biberon, piange, dorme e … russa ! Spronata dalla logopedista la mamma ed Elena hanno iniziato a giocare con la bambola.

Fare le coccole, pettinarla, dare il biberon, il succhiotto, la nanna, ecc, costituiscono oramai un “rituale” quotidiano non solo rivolto ad Elena, ma anche alla sua bambola ! Quando la mamma attiva il “Cicciobello” Elena “tira le gambe”, si rizza sulla schiena in “fase di ascolto”, sorride, ride ed emette versi di approvazione; tocca la mano della bambola, ne accarezza il viso e la testa, strappa la catenella del succhiotto e gioca con essa. E’ incuriosita, i suoi occhi sono sgranati e fissi sulla bambola: osserva con molta attenzione quando le viene dato il succhiotto ed il biberon, quasi fosse lei a dover bere da esso. Sorride ed accenna a dei versi di approvazione quando la bambola sbatte gli occhi o ride oppure piange o emette dei gridolini. Elena risponde agli stimoli vocali della bambola. Ride e l’accarezza. Gratta con le mani sulle guance e sulla testa del Cicciobello, per studiarla meglio, anche quando la bambola dorme. Elena si attorciglia il filo attorno alle dita, prende la catena con il pollice e l’indice e tira, strappando in un attimo il succhiotto alla bambola.

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