domenica 9 settembre 2007

Problematiche dopo le dimissioni

Sedazione:
La rieducazione dopo due mesi di sondino risulta da subito cosa non facile.
Le terapie, che devono essere assunte puntualmente, vengono date con il sondino perché Elena è molto sedata. In veglia, dopo pochi cucchiai di pappa, si addormenta.
Elena non beve dal biberon a causa della totale sedazione; in veglia non riesce a succhiare: la lingua gira in bocca ma non “cattura” mai la tettarella.
E’ un “peso morto”: quando è sveglia non è molto presente, è passiva, “persa”. Dal punto di vista fisico è quasi immobile: muove solo le braccia quando è supina, portandole sulla linea mediana.
Sondino:
Il giorno 04.09.2004 la mamma toglie ad Elena il sondino: Elena ha preso il “mughetto” (“Candida”), per cui sente un forte dolore alla gola; notoriamente molto buona e calma, Elena piange da tre giorni.
Ne consegue un cambio di alimentazione e di abitudini:
Terapie: la mamma somministra ad Elena le terapie per bocca con una siringa, inizialmente attendendo il suo risveglio e ritardando le operazioni a volte anche di un’ora; di seguito somministra le terapie anche nel sonno: Elena inghiotte comunque, certo, ci vuole molta più cautela !
Cambio alimentazione: i due pasti di latte con il sondino vengono assunti con il cucchiaino: al latte vengono aggiunti multicereali e semolino per addensare il tutto, e buon appetito!
Stipsi:
Elena è ipotonica e quindi anche il suo intestino è pigro, anzi ... pigrissimo. La situazione non può migliorare anche perché non beve liquidi con il biberon e non si muove.
Quando deve andare di corpo soffre molto e piange dal dolore. Le spinte le creano compressione nello stomaco e, se lo stimolo arriva subito dopo il pasto, rimette. L’ano è fortemente irritato e screpolato, a volte sanguina.
Si cerca di ovviare cambiando alimentazione, favorendo le fibre, rendendo i pasti più liquidi possibile, introducendo la prugna, somministrando tè con la siringa e - ogni tanto (in tre mesi è capitato tre volte) – la classica vecchia “peretta” di camomilla.
Assunzione di liquidi e soffocamento:
L’apporto della logopedista è stato fondamentale (si rimanda alla terapia con la logopedista); certamente il tutto deve essere affiancato da tanta tanta tanta costanza (e pazienza!).

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